Effetto iPad Pro

Oggi, invece, di ultimare un articolo come da programmi ho perso del tempo davanti al mio Mac Book Air 11". Mi sono così perso in quelle attività che mi vedono un po' "dipendente" ovvero le statistiche di utilizzo del computer. Tra le tante app che ho acquistato ce n'è una che installo su tutte le mie macchine: Timing.
L'app fa una cosa relativamente semplice: tiene traccia dell'applicazione che stiamo usando in un determinato momento e crea un grafico dell'utilizzo giornaliero delle applicazioni su di un Mac. Mi è quindi venuta la curiosità di confrontare l'utilizzo del MBA dopo l'acquisto dell'iPad Pro che ho fatto a Novembre 2015. Come potete vedere dall'immagine che segue l'utilizzo del Mac Book ha avuto un drastico calo da Novembre 2015 (la zona nel rettangolo rosso).

Nel riquadro in rosso sono indicati i mesi dopo l'acquisto dell'iPad Pro

Nel riquadro in rosso sono indicati i mesi dopo l'acquisto dell'iPad Pro

Sono passato da una media di 70 ore al mese di utilizzo ad una media di 25 ore circa.
Quello che mi ha stupito di più, tuttavia, è che il calo è ancora più significativo se si considerano alcune circostanze. Nei mesi estivi di luglio e agosto sono stato spesso lontano da casa e, quindi, l'unico Mac a mia disposizione era il MBA. Tra febbraio e maggio ho tenuto svariati corsi e il Mac Book Air è stato il mio compagno sia per la realizzazione che la presentazione dei contenuti per i vari convegni.
A settembre 2016, poi, ho iniziato ad usare l'iPad Pro con la tastiera wireless e l'utilizzo scarso è diventato addirittura sporadico (poco più di 10 ore in tutto il mese).
L'iPad Pro è diventato di fatto il mio strumento di lavoro in mobilità e, seppure non mi sono azzardato a fare solo una lezione completamente su iPad, ha sostituito quasi integralmente l'attività quotidiana che prima sbrigavo con il Mac Book Air. Non è mia intenzione tuttavia dismettere il mio amato portatile ultra-sottile. Se infatti l'iPad Pro riesce egregiamente a sostituire il MBA soprattutto quando sono a casa o fuori ufficio, per i periodi di assenza prolungata dall'ufficio non riuscirei in alcun modo a farne a meno.

In conclusione

Se fino a poco tempo fa avevo il sentore di aver utilizzato sempre meno il mio fido portatile ora, statistiche alla mano, ho la certezza che l'iPad Pro è diventato un compagno quotidiano della mia vita.
Se avuto esperienze simili o opposte sarei curioso di conoscerle, nel caso, lasciate un commento e mandate una email a _feedback_chiocciolaavvocati-e-mac.it .
Se invece siete dei maniaci del controllo come il sottoscritto trovate Timing sull'AppStore ad € 38,99 (mentre scrivo quest'articolo sul sito dello svilupatore c'è un'offerta con sconto di € 10 per l'acquisto diretto).

Drafts per iOS 10 e dettatura vocale

Non sono per ora colpito dalle novità iOS 10 (almeno dal punto dell'introduzione di nuovi strumenti di produttività) ma devo segnalare una cosa meravigliosa che, grazie alle nuove possibilità per le app di interfacciarmi con Siri è stata fatta da quelli di AgileTortise e dal suo fondatore Greg Pierce con il nuovo aggiornamento di Drafts alla versione 4.7 (per chi vuole sapere tutte le novità trovate qui un articolo completo in inglese).

Questo articolo è un extra rispetto alle uscite settimanali, conto nel futuro, quando avrò concluso i vari cicli in corso di approfondire l'uso di quest'applicazione che amo particolarmente e che uso quotidianamente (sto scrivendo questo articolo in Drafts).
Per gli impazienti potrei organizzare un Webinartra la fine e l'inizio dell'anno, se vi interessa sapere di più sull'argomento ditemelo a mezzo email o attraverso i commenti di questo articolo, sto ancora decidendo cosa fare esattamente.

Il problema della dettatura vocale su iOS

Non so quanti di voi si siano cimentati nella dettatura vocale su iOS e, per chi non l'abbia ancora fatto, suggerisco di provarla!

Come fare? Semplicissimo, in qualsiasi applicazione potete premere il tasto del microfono di fianco alla barra spaziatrice (vedete immagine che segue) e, avendo una connessione internet, potrete dettare al vostro iPhone. I risultati non sono superlativi, sicuramente non sono a livello di programmi (a pagamento) professionali, ma il riconoscimento vocale su iOS è in continuo miglioramento.

I due passaggi per dettare su iOS

I due passaggi per dettare su iOS

Ora, se siete esaltati dalla possibilità di usare la funzione di dettatura vocale, totalmente gratuita, di iOS vi devo dare una brutta notizia. C'è un limite notevole di questa funzione, dopo circa 40 secondi il riconoscimento (più o meno una settantina di parole) si interrompe inaspettatamente. Utile se volete dettare poco testo è perfetta (ritengo che Apple abbia pensato questa funzione per la dettatura dei Messaggi) meno se volete usarla per scrivere sul serio.

Per chi fosse interessato, da ultimo, segnalo il servizio a pagamento di Dragon: Dragon Anywhere.

Il servizio che non ho provato ma di cui ho sentito parlare molto bene, tuttavia, è costoso: $ 15 al mese.

L'ingegnosa soluzione di Drafts

I programmatori di Drafts hanno avuto un'incredibile quanto semplice idea: utilizzare questa funzione di Apple ma "ingannandola" e, prima che scadano i famosi 40 secondi, riattivare in background l'istanza. Nella pratica, in modo trasparente per l'utente, vengono attivate più sessioni di dettatura una di seguito all'altra superando il famoso limite di Apple.

Come utilizzare la funzione

Utilizzare la funzione è relativamente semplice.

A. All'interno dell'applicazione

Tenendo premuto a lungo il tasto + (che serve per creare un nuovo drafts) è possibile accedere ad un menù di opzioni avanzate all'interno del quale trovate la funzione Dictate (come si vede nell'immagine che segue).

Interfaccia di Drafts 4.7 su iPhone

Interfaccia di Drafts 4.7 su iPhone

Fatto questo basta premere il tasto "play" e si può iniziare a dettare (come si vede nell'immagine che segue).

Interfaccia per la dettatura vocale; sono cerchiati in rosso il tasto Play e la lingua del riconoscimento vocale.

Interfaccia per la dettatura vocale; sono cerchiati in rosso il tasto Play e la lingua del riconoscimento vocale.

Piccola nota: come potete vedere dalle immagini l'applicazione è solo in lingua inglese, tuttavia, sempre come si vede dalle immagini, è possibile dettare in lingua italiana.

B. Dettare ovunque con il widget

Drafts nasce come uno strumento di cattura veloce del testo. Proprio per questa ragione in pochi passaggi è possibile aprirlo e catturare il testo con il riconoscimento vocale.
Se questo non fosse sufficiente, tuttavia, c'è un'altra modalità ancora più rapida.
É infatti possibile utilizzare la dettatura vocale direttamente dalla "pagina" dei widget di iOS 10.
Come potete vedere nell'immagine che segue, dopo aver fatto lo swipe a sinistra (ovvero spostato il vostro pollice da sinistra a destra nel lock screen di iOS) tra le opzioni di input (inserimento) di nuovi testi c'è l'icona del microfono che vi riporta alla schermata che vi ho mostrato prima (piccola nota: se il vostro iPhone è bloccato — lock — dovrete inserire il codice di sblocco o usare il Touch ID per il riconoscimento della vostra identità).

L'interfaccia del Widget

L'interfaccia del Widget

I miei primi test

Non ho avuto la possibilità di testare la dettatura in modo intenso in quanto scrivo questo articolo a 2 giorni di distanza dall'uscita di iOS 10; conto però di fare delle prove più approfondite nel corso delle prossime settimane. La dettatura vocale, inoltre, non è uno strumento che uso molto (sono un ottimo "digitatore" di testo), fatte queste premesso tuttavia le prime prove mi hanno positivamente colpito.

Il sistema funziona benissimo e, allo stato, il mio unico problema è tenere attiva l'applicazione mentre detto. Quando si oscura lo schermo, infatti, l'app smette di funzionare.

Quando si passa la soglia di dettatura di iOS verrà creato una serie di caratteri \===\ e la dettatura continuerà immediatamente sotto. Segnalo che, essendo un work around un trucco nella sostanza, fatto da Drafts tra le due parti di testo potrebbero esserci dei problemi di corretta interpretazione. Questo accade perchè il riconoscimento vocale del testo di iOS non funziona parola per parola ma in base al contesto. In altri termini iOS contestualizza le singole parole all'interno della frase per aumentare la percentuale di riconoscimento. Se guardate lo schermo mentre dettate vedrete che nel corso della dettatura le parole digitate da iOS cambiano in base anche ai contenuti che state dettando.

Il riconoscimento del testo, poi, pur non essendo perfetto al 100% è accurato in buona parte e, credo, parte degli errori di riconoscimento siano anche dovuti al problema che, dettando e non essendoci abituato, ogni tanto tartaglio rendendo la vita più difficile al riconoscimento vocale.

Usare Drafts su iPad (Pro) in splitview con un'altra applicazione

È poi molto interessante la possibilità di usare Drafts per dettare ed avere un'altra applicazione aperta. In questo modo è possibile, potenzialmente, lavorare in modo molto produttivo. Ad esempio è possibile avere sulla sinistra un PDF aperto con PDF Expert 5 e dettare i commenti, oppure usare MindNode o OmniOutliner per avere la mappa mentale o una scaletta del documento che si vuole creare da una parte e dettarne il testo in Drafts dall'altra.

In conclusione

La dettatura vocale è un arte, occorre utilizzare delle tecniche specifiche per ottimizzare la vostra dettatura con i software di riconoscimento, e richiede esperienza – in un futuro ancora non precisato conto di approfondire l'argomento per me e per voi; tuttavia questa nuova funzione di Drafts, da sola, rende il prezzo dell'applicazione di € 9,99 irrisorio. Trovate Drafts qui sull'AppStore.

Automatizzare la creazione di una nuova pratica con Hazel

Nel mese di giugno di quest'anno (2016) vi ho parlato di come organizzare i documenti in digitale, dei trucchi su come automatizzare la creazione di una pratica con Automator e, dopo la pausa estiva, ora esaminerò come ulteriormente avvantaggiarsi degli strumenti di automazione con Hazel.

Vi ho già parlato di questo ottimo programma nel dettaglio e del suo utilizzo come strumento per automatizzare l'archiviazione di documenti, nell'articolo che segue vedremo come utilizzare i TAGs di macOS ed Hazel per ulteriormente automatizzare e velocizzare le procedure automatiche spiegate negli articoli precedenti.

Cosa sono i TAGs?

Con Mac OS Maverick, Apple ha introdotto i TAGs.

I TAGs sono un metodo alternativo, rispetto alla struttura a cartelle, per organizzare i file. Il vantaggio maggiore, rispetto all'archiviazione a cartelle dei documenti, fornito dai TAGs è quello di poter attribuire al medesimo file più TAGs. Questo permette di avere un documento, legato a più argomenti o aree di lavoro, salvato in un unico posto ma reperibile per le differenti aree di interesse.

Non entrerò in questo articolo nello specifico e non è un argomento che affronterò a breve perché non uso molto i TAGs per archiviare i documenti ma vi rinvio a questo articolo di Apple per avere maggiori informazioni su come usarli nello specifico.

I TAGs in questo articolo li utilizzeremo solo come condizione per attivare una regola di Hazel.

Il problema di creare le sottocartelle in più pratiche contemporaneamente

Nell'articolo su come automatizzare la struttura delle sottocartelle di una pratica con Automator abbiamo visto come creare un Servizio per macOS utilizzando un Workflow di Automator. Il servizio funziona in maniera egregia se utilizzato una cartella alla volta ma non opera correttamente se si selezionano più cartelle.

Utilizzando Hazel riusciremo a risolvere ulteriormente questo problema ed automatizzare ancora di più il processo. In questo articolo darò per scontato che abbiate già letto "Hazel: il programma che, come una domestica, tiene organizzati i file del vostro Mac" dove vi ho spiegato il funzionamento di base del programma.

Vediamo quindi come!

Creiamo una nuova regola

Per quest'articolo utilizzeremo come cartella da far monitorare ad Hazel la "Scrivania" ma in un caso concreto, dovrete far monitorare la cartella in cui sono contenute le cartelle delle singole pratiche.

Aprite quindi Hazel dalle preferenze di sistema (punto 1), se non avete ancora indicato ad Hazel cla cartella da monitorare, andate in "folders" e premete il tasto + (puto 2), poi selezionate la cartella dove volete creare la nuova regola (nel nostro esempio Scrivania – punto 3).

Ora nella colonna "Rules" (regole) premete il tasto + (punto 4) e vi troverete pronti a creare la nostra regola (come si vede dell'immagine di cui al punto 5).

Diamo un nome alla regola e le condizioni per agire

La prima cosa è dare un nome significativo alla regola come ho fatto io nell'immagine che segue (punto 1).

Ora dobbiamo inserire le condizioni per cui Hazel procederà ad attivare il servizio. Siccome vogliamo operare su delle cartelle il primo discriminante sarà il tipo (kind in inglese) che, è nello specifico, dovrà essere una cartella (ovvero un Folders – punto 2).

Raffiniamo ulteriormente le condizioni

Onde evitare incidenti di percorso è sempre opportuno indicare nel modo più preciso possibile ad Hazel le condizioni per cui agire. In ragione di ciò aggiungiamo due ulteriori condizioni. Creiamo una nuova condizione premendo il tasto + a fianco della condizione che abbiamo creato prima (punto 1).

La prima è ovvia ma non così scontata. Indichiamo ad Hazel che l'azione deve essere svolta solo per le cartelle che non hanno sottocartelle. In questo modo eviteremo che, per errore, selezionando una pratica con già la struttura desiderata vengano creati duplicati.

Per fare ciò utilizziamo la condizione Profondità delle sottocartelle (Subfolder Depth in inglese) ed impostiamola con la condizione che non vi siano sottocartelle, ovvero il numero 0 (punto 2).

Fatto ciò dobbiamo solo indicare ad Hazel l'ultima condizione che sarà anche il modo in cui "attiveremo" l'azione. Creiamo quindi un'ulteriore condizione come mostrato al punto 1 e poi selezioniamo Etichetta Colorata (Color Label in inglese) ed il tipo di coloro che farà scattare la regola, nel nostro esempio il Viola (punto 3).

Segnalo per completezza che le Etichette Colorate come i TAGs sono un unicum in macOS e, per questa ragione, ve ne ho parlato.

Le azioni che svolgerà Hazel

Impostate le nostre condizioni, ci basta indicare cosa deve fare Hazel.

Nel nostro caso ci interessa che Hazel faccia partire il workflow di Automator che vi ho insegnato a creare nello scorso articolo della serie.

Scegliamo quindi la voce Esegui workflow di Automator ("Run Automator workflow", in inglese) e scegliamo il nostro workflow (punto 1). Nel mio caso ho salvato i vari workflow di Automator in iCloud e quindi sono andato lì a selezionare quello opportuno (punto 2).

Cancelliamo il colore della cartella

Ultima operazione che ci rimane da compiere è togliere l'etichetta colorata dalla cartella.

Hazel si può occupare anche di questo in modo molto semplice. Scegliamo quindi un'ulteriore azione premendo il tasto + (punto 1) e scegliamo come azione Attribuisci un etichetta colorata ("Set color label", in inglese) a questo punto selezioniamo la X che toglierà il colore Viola.

Abbiamo finito, ora possiamo premere su OK (punto 3) per salvare la regola.

La regola di Hazel alla prova

Non ci resta che testare la regola! Creiamo quindi una cartella di test sulla scrivania (punto 1), clicchiamo sul tasto destro per far apparire il menù contestuale e diamo il colore Viola (io ho modificato la voce ma non dovrebbe incidere – punto 2). Ci dovremmo quindi trovare in una situazione come al punto 3 e, a questo punto, Hazel dovrebbe fare le sue magie e, il risultato finale sarà come nell'immagine sottostante al punto 4.

Il vero vantaggio è che, creando più cartelle, selezionandole e attribuendo loro il colore che avrete scelto per attivare l'azione di Hazel, in un pochi secondi vi troverete con tutte le sottocartelle popolate. Risparmiando tempo ed evitandovi errori.

In conclusione

Nella serie di articoli abbiamo quindi visto e ragionato sull'importanza di avere una struttura uniforme di cartelle come automatizzare la creazione di sottocartelle. Le regole ed i "trucchi" che ho spiegato posso tuttavia essere implementati in altre e differenti situazioni, l'unico limite è la vostra immaginazione e le vostre necessità.

Lasciate un commento qui sotto se avete personalizzato un vostro specifico flusso di lavoro per questo tipo di attività.

Nelle prossime settimane

Concludo definitivamente segnalando che, nelle prossime settimane, seguiranno alcuni articoli di ulteriore approfondimento dell'argomento, non più incentrati sull'automazione della creazione delle cartelle per contenere i vostri documenti digitali ma incentrati sul perché e come nominare correttamente i vostri documenti digitali e sui trucchi per velocizzare queste operazioni.

In particolare vi parlerò di come utilizzare TextExpander e Keyboard Maestro per automatizzare questi compiti.

Considerazione a caldo sull'evento Apple di ieri

Ieri c'è stato l'ultimo Keynote Apple che ovviamente mi sono guardato in diretta.

Devo premettere che il precedente Keynote non mi ha emozionato ed anche questo mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca.

Pur essendo un fanboy Apple devo dire che giustamente (nell'ottica del profitto) la società di Cupertino si sta occupando più della parte mondana e fashion del suo marchio piuttosto che di quella nicchia di utenti "professionali" che usano i prodotti della mela per lavorare.

Ma veniamo a noi.

la Sorpresa della nuova funzione di collaborazione in iWork

Visti i rumor, sulla parte hardware non ci sono state notizie clamorose. Quel che invece è piovuto dal cielo senza preavviso è una interessante nuova funzione della suite iWork ovvero la possibilità di lavorare sui documenti in gruppo.

Questa non è una novità assoluta (Google e Microsoft la offrono già), ma è (spero) un segnale che Apple non sta lasciando morire la sua suite di produttività Office.

Nel momento in cui scrivo non ci sono molte ulteriori informazioni oltre all'accenno su questa pagina in lingua inglese e sul fatto che presto sarà disponibile.

L'Apple Watch finalmente maturo

Apple Watch: fonte Apple

Apple Watch: fonte Apple

È stato presentato come da programma l'Apple Watch Serie 2 con le caratteristiche che lo rendono finalmente maturo. Il nuovo accessorio Apple infatti ora è:

  • imperdibile all'acqua (fino a 50 metri di profondità);
  • più potente (uno dei limiti più frustranti della prima versione era quella della carenza di prestazioni – proprio in ragione di ciò anche la "vecchia" Serie 1, ora il prodotto entry Level è stata aggiornata con un processore nuovo);
  • con GPS integrato (l'orologio della Mela potrà finalmente dare indicazioni senza essere legato ad un iPhone).

I prezzi sono ancora un po' folli dal mio punto di vista (470 € per un orologio tecnologico sono un po' troppi) ma io non sono mai stato un appassionato di orologi e capisco che abbia senso questo prezzo in un mercato del genere. Nella presentazione di ieri Tim Cook ha addirittura sostenuto che Apple ora nel mercato degli orologi e seconda solo a Rolex ...

A livello artistico devo ammettere che sono rimasto colpito dall'orologio con chase in ceramica (anche se, per un oggetto del genere, il prezzo di oltre 1500 € è folle).

iPhone 7: tante "frivole" novità

iPhone 7 plus: fonte Apple

iPhone 7 plus: fonte Apple

"Delusione" il nuovo iPhone che, nella sostanza, migliora sempre di più tutte le sue caratteristiche e perde la presa audio analogica (concordo con Apple ... era ora) ma non acquisisce caratteristiche uniche o eccezionali.

Se siete appassionati di fotografia (come me) è rimarchevole quello che sono riusciti a fare con la doppia fotocamera dell'iPhone 7 Plus con una nuova funzione di zoom ottico (fino a 2 ingrandimenti e digitale fino a 10 volte) e l'effetto bokeh. Tuttavia il 7 plus è un bestione che non credo di essere interessato a trascinarmi dietro tutti i giorni.

AirPods: fonte Apple

AirPods: fonte Apple

Altra chicca tecnologica sono gli AirPods, splendidi come design e fattura tecnica ma sicuramente dispendiosi (sono venduti in Italia a € 179,00) e, cosa che mi preoccupa di più, potenzialmente facili da perdere. Questi gingilli infatti si inseriscono solo nelle orecchie.

i grandi assenti: i Mac

Molti rumors prevedevano l'uscita di nuovi Mac ma nelle due ore di Keynote non se ne è parlato. È possibile un ulteriore evento di presentazione ad ottobre, tuttavia, l'assenza un po' mi preoccupa anche perchè, su questo fronte, Apple è un po' carente nell'ultimo periodo.

Vedremo nei prossimi mesi se il trend continuerà.

Scrivere con l'iPad (Pro) e Tastiera Wireless di Apple

iPad Pro e Magic Keyboard Apple

iPad Pro e Magic Keyboard Apple

Sono un grosso sostenitore della tastiera virtuale dell'iPad, soprattutto di quella dell'iPad Pro in modalità landscape (orizzontale) che, di fatto, ha le stesse dimensioni di una tastiera fisica. 
Per una serie di circostanze, tuttavia, mi sono ritrovato con una Magic Keyboard di Apple in più.
Incuriosito dall'utilizzo che ne fanno altri ho, quindi, deciso di testarla con l'iPad per vedere l'altra faccia della medaglia ed approfondirne i vantaggi e gli svantaggi.

La mia configurazione

Il mio personale esperimento è stato svolto con l'utilizzo della Magic Keyboard di Apple (vecchia versione) collegata via Bluetooth all'iPad Pro 12.9" con l'iPad montato su stand TaoTronics (nell'immagine che segue vedete una foto dello stand mentre nell'immagine di apertura dell'articolo la mia configurazione all'opera).

L'esperienza

Scrivere con tastiera, permette di avere lo schermo dell'iPad (Pro) tutto a disposizione. Con la barra dei suggerimenti e quella personalizzata del programma in basso (vedi immagine che segue).

Fasi iniziali di stesura dell'articolo in Editorial

Fasi iniziali di stesura dell'articolo in Editorial

Dover toccare col dito il display dell'iPad per gestire l'interfaccia touch in queste condizioni non è comodissimo; tuttavia l'utilizzo delle scorciatoie a tastiera riduce notevolmente la necessità dell'uso dell'interfaccia tattile. Anzi, per un amante come me delle scorciatoie a tastiera, la scoperta della possibilità di tale utilizzo sull'iPad è stata un'illuminazione. Ad esempio per selezionare il testo (compito non sempre semplicissimo con le dita - ho spiegato alcuni trucchi interessanti per velocizzare questo copito qui) basta utilizzare i tasti frecce in combinazione con il tasto ALT e lo SHIFT per selezionare velocemente gruppi di parole.

Soprattutto usando un iPad Pro da 12.9" l'effetto è quasi quello di avere di fronte un portatile.
Rispetto ad un portatile, però, il vantaggio di avere l'iPad su uno stand separato e regolabile come il TaoTronics permette di gestire l'esperienza di scrittura in maniera più ergonomica.
Personalmente ho trovato molto comodo tenere la tastiera più vicina al mio corpo in una posizione più comoda per le dita e lo schermo più lontano da me personalizzando l'inclinazione dello stesso per avere una visuale del testo più comoda. Avere tastiera e schermo distaccati l'uno dall'altro credo dia una marcia in più all'iPad rispetto ad un portatile.

Inoltre, utilizzando la tastiera esterna l'iPad diventa uno strumento ancora più utile per scrivere concentrati. Si sommano, infatti, più caratteristiche utili per rimanere concentrati: avere la possibilità di utilizzare solo un'app / due contemporaneamente; lo schermo interamente a disposizione per il testo; accesso veloce a ricerche o materiale di riferimento con la Splitview (vedi immagine).

Articolo in Drafts (immagine sulla sinistra) e con struttura in MindNode (immagine sulla destra)

Articolo in Drafts (immagine sulla sinistra) e con struttura in MindNode (immagine sulla destra)

Ma esaminiamo le particolarità di lavorare con una tastiera esterna e l'iPad, partendo dalle scorciatoie a tastiera.

Le scorciatoie a tastiera di base

Il tasto "fn" della tastiera permette di passare ad una tastiera virtuale all'altra per accedere agli Emoji o altre tastiere virtuali (come nell'immagine).

Io sono un utilizzatore di tastiere virtuali, come si vede ne ho installate 4 aggiuntive, e questo velocizza notevolmente i passaggio dall'una all'altra.
Segnalo, come nota per gli utenti che lo usano, come la testiera di TextExpander non sembra funzionare correttamente (ovvero attivare le espansioni di testo) in combinazione con la tastiera fisica Bluetooth.

Il tasto EJECT funziona per alzare / abbassare la tastiera virtuale, nel caso ne aveste bisogno.
I tasti della luminosità, play / pause, avanti ed indietro, nonché quelli relativi al volume, funzionano correttamente.

Per navigare velocemente tra un'app e l'altra occorre solo digitare CMD+TAB, mentre per aprire nuove app o fare ricerche Spotlight occorre usare la combinazione CMD+spazio.
Per tornare alla schermata home occorre digitare CMD+H (vedi immagine).

Le scorciatoie a tastiera delle singole applicazioni

Con iOS 9 gli sviluppatori, un po' come su macOS, possono creare delle scorciatoie a tastiera per le loro applicazioni. Sapere se l'applicazione supporta le scorciatoie a tastiera è facilissimo, basta tenere schiacciato il tasto CMD per qualche secondo e comparirà un menù come nell'immagine che segue.

Prima alcune sorprese ...

Dai miei test con l'app Editorial (maggiori info dopo) ho scoperto che le seguenti scorciatoie a tastiera sono di carattere generale:

  • CMD A (seleziona tutto),
  • CMD Z (annulla),
  • CMD C (copia),
  • CMD V (incolla),
  • CMD X (taglia),
  • CMD B (grassetto - ove supportato dell'app),
  • CMD I (corsivo - ove supportato dell'app),
  • CMD U (sottolineato - ove supportato dell'app).

In estrema sintesi sono scorciatorie a tastiera di sistema.

Drafts: esempio di applicazione ottimizzata anche per le tastiere fisiche

Questa scelta fa anche sì che, in applicazioni come Drafts dove è possibile configurare le scociatoie a tastiera, questa opzioni non funzioni se la scorciatoia confligge con quelle di sistema. Così ad esempio per avere il grassetto in MarkDown ho dovuto selezionare l'opzione ALT+CMD B e non semplicemente CMD B.

L'esperienza con Editorial

Uno dei miei primi test l'ho eseguito su Editorial in quanto, allo stato, non è stato aggiornato ad iOS 9 e soprattutto la tastiera virtuale non compatibile con l'iPad Pro, rendendo di fatto l'applicazione inutilizzabile utilizzando la tastiera virtuale (vedi immagine).

07 - IMG_0364.png

Con la tastiera fisica l'app è nuovamente utilizzabile (almeno su iPad Pro) e, seppur non permette di avvantaggiarsi delle scorciatoie a tastiera speciali, velocizza notevolmente il lavoro.

Le app di Apple

Tutte le principali applicazioni Apple sono dotate di scorciatoie a tastiera, non sto qui ad esaminarle tutte perchè con il trucco di tenere premuto il tasto CMD ognuno può tranquillamente scoprire ed imparare ad utilizzarle.

App di terze parti

Anche molte di quelle di altri sviluppatori supportano questa ottima funzione, prime tra tutte OmniFocus e OmniOutliner, Mindnode e Airmail, mie compagne quotidiane.

L'assenza del mouse

Una peculiarità che mi ha colpito e che, con questa configurazione, la mia mente associa più l'iPad ad un portatile e, conseguentemente, ho sentito la mancanza del mouse (nel mio caso specifico del Magic Touchpad il mio compagno quotidiano con iMac e MBA).
Tale assenza, tuttavia, unita alla "strana" sensazione di usare l'interfaccia touch con l'iPad inclinato, ha avuto un inaspettato effetto positivo.
In questa configurazione, almeno per me, la tastiera diventa l'interfaccia di input preferita e principale e, così facendo, le mie mani si allontanano poco volentieri dalla tastiera velocizzando la digitazione e spronandomi ad utilizzare ancora di più le scorciatoie a tastiera.
In estrema sintesi l'assenza del mouse pur sentendosi è un ulteriore incentivo alla concentrazione. Infondo riducendo le possibilità di interfaccie di input si si riduce contemporaneamente la distrazione mentale conseguente al passaggio dall'una all'altra.
Inoltre, una volta abitati, iOS rispetto a macOS ha decisamente meno necessità di un mouse / puntatore posto che non esistono i menù a tendina.

I problemi della mia configurazione

Se fino ad ora ho esaminato gli aspetti positivi, devo segnalare anche quelli negativi.
Il principale è che bisogna ricordarsi di disabilitare la tastiera quando si smette di lavorare e la si vuole portare in giro con l'iPad.
In caso contrario si rischia di attivare inavvertitamente l'iPad con conseguenti problemi, di seguito quelli principali dal meno grave al più grave:

  • attivare la musica (capitato mentre ero in banca con iPad nello zaino ... con un po' di imbarazzo);
  • la digitazione dei testi attiva l'iPad e conseguentemente drena batteria quando non lo si usa;
  • digitare erroneamente codici di sblocco inavvertitamente, bloccando l'iPad.

Pur essendo un prodotto Apple non c'è modo sull'iPad di vedere lo stato della carica delle batterie della tastiera wireless. Pertanto si rischia di essere senza batterie all'improvviso.

A fronte di tutte queste osservazioni l'utilizzo della Magic Keyboard è utili prevalentemente a casa o al lavoro, senza necessità di utilizzare la periferica in congiunzione con l'iPad in ambienti esterni dove gli svantaggi probabilmente superano i vantaggi.

Ultime considerazioni

Scrivo queste ultime parole, ad una settimana circa dalla prima stesura dell'articolo e dopo aver utilizzato in modo sempre maggiore l'iPad con la tastiera esterna.
Con notevole stupore trovo sempre più funzionale e produttivo l'uso dell'iPad in questa modalità.
Nel mio ufficio fino a poco tempo fa l'iPad era uno strumento poco utilizzato. L'iPad Pro, infatti, è uno strumento che uso prevalentemente in movimento (è sempre nel mio zaino quando viaggio) o quando sono a casa; in pratica ha sostituito il mio Mac Book Air 11".
La motivazione principale dell'uso sporadico dell'iPad in ufficio era semplice: in ufficio, quando sono seduto alla scrivania ho davanti il mio iMac 21.5", i compiti in cui sento la necessità dell'uso dell'iPad sono sempre stati pochi: mi basta aprire un'altra applicazione sull'iMac su cui già stavo lavorando e qualsiasi esigenza veniva risolta.
La situazione, tuttavia, sta cambiando.
Ho voluto testare su strada in ambito lavorativo l'uso dell'iPad, ed ho notato un significativo aumento complessivo della mia concentrazione nella scrittura o nei compiti che richiedono un ambiente privo di distrazioni.
Le prove fatte non sono sufficienti per decidere definitivamente, visto anche che il lavoro d'ufficio non è ripreso a pieno regime, tuttavia sono rimasto stupito positivamente da questi primi test.

in conclusione

Unire una tastiera fisica all'iPad aumenta notevolmente la velocità di digitazione del testo ma, sopratutto, permette di sfruttare appieno lo schermo dell'iPad per visualizzare il testo o l'interfaccia delle applicazioni. Inoltre, se si utilizzano abitualmente le scorciatoie a tastiera su Mac, l'implementazione di questa funzione su iOS aumenta notevolmente la produttività (a patto di imparare le varie scorciatoie).
La tastiera Magic Keyboard di Apple credo sia più utile per un uso "desktop" dell'iPad piuttosto che in mobilità ma, se si è disposti ad alcuni compromessi, è utilizzabile anche in questo ambito.
É da poco uscita la Smart Keyboard mappata con il layout italiano e credo che appena avrò un attimo di tempo andrò all'Apple Store di Bologna per testarla ed eventualmente comprarla.
Teoricamente, infatti, dovrebbe essere il connubio perfetto tra portabilità e funzionalità.
Se anche voi state utilizzando l'iPad con una tastiera esterna sono curioso di sentire le vostre opinioni, nel caso, lasciate un commento qui sotto.